pi = H(T) xi
"Un gas che esercita una pressione sulla superficie di un liquido, vi entra in soluzione finché avrà raggiunto in quel liquido la stessa pressione che esercita sopra di esso"
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Vediamo nello schema sottostante come nei sistemi tradizionali i gas introdotti attraversano rapidamente il liquido, senza riuscire a permanere a contatto con esso per un tempo sufficiente, disperdendosi in breve nell'ambiente e interessando solo una parte limitata della massa che, non esercitando alcuna pressione sul gas stesso, non riesce a legarsi ad esso.
pi = H(T) xi
"Un gas che esercita una pressione sulla superficie di un liquido, vi entra in soluzione finché avrà raggiunto in quel liquido la stessa pressione che esercita sopra di esso"
Solo con Ganimede® i gas tecnici introdotti attraverso l'apposita valvola possono permanere nell'intercapedine a contatto della massa liquida per tutto il tempo che desideriamo, sotto pressione a causa della spinta della massa liquida (0,2/0,4 bar) e in stretto contatto con l'ampia superficie di contatto fra gas e mosto (80/85%). Nei sistemi tradizionali, invece, i gas introdotti attraversano rapidamente il liquido, senza riuscire a permanere a contatto con esso per un tempo sufficiente, disperdendosi in breve nell'ambiente e interessando solo una parte limitata della massa che, non esercitando alcuna pressione sul gas stesso, non riesce a legarsi ad esso. Non parliamo nemmeno, poi, di certe abitudini ad un'indiscriminata quanto pericolosa esposizione del liquido all'ambiente esterno, troppo spesso definita empiricamente "ossigenazione della massa", senza la possibilità di una gestione scientifica del processo o adeguati controlli degli effetti.
Con i fermentatori Ganimede® la gestione dei gas tecnici può essere condotta in modo scientifico, grazie al principio fisico noto come “Legge di Henry”. Il gas tecnico introdotto sotto il diaframma, subendo la pressione del liquido sovrastante, eserciterà sul liquido stesso una pressione pari a quella ricevuta. Per questo motivo il gas si discioglierà nel liquido legandosi ad esso intimamente e secondo parametri controllabili e ripetibili che permettono all’Enologo una reale gestione del processo che non lasci spazio ad improvvisazione e sorprese. Inoltre, all’atto dell’apertura del bypass, l’intera massa di gas, fino a quel momento sotto pressione, si libera sul cappello di vinaccia con un effetto di rimescolamento amplificato dal fenomeno di decompressione che si viene a creare in quanto la repentina diminuzione di pressione determinata dall’apertura del bypass stesso, provoca la formazione di molte bolle (fenomeno facilmente riscontrabile all’apertura delle bottiglie di spumante).
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